Pubblicato su politicadomani Num 86 - Dicembre 2008

Dentro la CAI
Note ufficiali sui debiti di Air One


Un carteggio fra Carlo Toto, patron di Air One, e Ferruccio de Bortoli, direttore di Il Sole24Ore intercorso in seguito alla pubblicazione di una serie di articoli apparsi sul quotidiano a firma di Gianni Dragoni, getta luce su alcuni aspetti dell’operazione CAI-Alitalia legati alla sua credibilità e sostenibilità economica. Venendo a mancare le necessarie risorse economiche e finanziarie c’è il pericolo reale che tutta l’operazione si trasformi velocemente in una enorme catastrofe dalle conseguenze imprevedibili

26 settembre 2008

Carlo Toto scrive al Sole24ore
Air One è “un'azienda sana, che da anni chiude i suoi bilanci non solo in attivo, ma anche in crescita e dà lavoro a oltre 3.500 persone. […] In 13 anni di attività ha registrato un rapido sviluppo fino a raggiungere il 37% di quota di mercato domestico. Chiude in utile da 6 anni, con una crescita progressiva del fatturato di circa il 15-20% all'anno”. Le ragioni delle cifre negative che la stampa attribuisce ai bilanci di Air One derivano dalla “scelta di investire in un servizio di qualità: nuovi aeromobili, efficienza organizzativa, personale formato”. Air One ha scelto di investire nella proprietà degli aerei; ciò è stato fatto attraverso “investimenti rilevanti che sono avvenuti, come per qualunque progetto imprenditoriale, facendo ricorso alla leva finanziaria”. L'indebitamento della compagnia è “assolutamente sano e in equilibrio con la crescita della compagnia”. “Al 31 dicembre 2007 Ap Holding, che riunisce tutte le attività del trasporto aereo del Gruppo, registrava 194 milioni di euro di indebitamento corrente nei confronti del sistema bancario, cifra in linea con gli standard creditizi correnti e in equilibrio rispetto al patrimonio aziendale”. Ci sono poi “circa 464 milioni di euro di indebitamento a lungo termine per il finanziamento della flotta”. Si tratta però di una somma “ampiamente controbilanciata dal valore degli aerei in flotta” e da quelli che dovranno essere consegnati, un “valore di mercato pari a circa 675 milioni di euro”. Gli ultimi 237 milioni di euro circa di debiti legati all'attività corrente “sono proporzionati al fatturato aziendale e a fronte di questi ci sono circa 300 milioni di euro di attivo relativi a crediti, cassa e altre immobilizzazioni”.
”A fianco delle cifre relative all'indebitamento in gran parte legato all'acquisto degli aeromobili, per correttezza e completezza dell'informazione andrebbero riportati anche le voci dell'attivo relative al valore degli aerei posti a garanzia dei finanziamenti”.
Anche il debito con Intesa San Paolo, che “non supera i 20 milioni di euro”, “è marginale”. “Air One per l'acquisto dei propri aeromobili fa ricorso a schemi di finanziamento largamente diffusi nel settore. Il finanziamento di ciascun aeromobile viene di volta in volta strutturato con istituzioni creditizie nazionali ed estere ed è prassi che a garanzia venga dato l'aeromobile stesso”. E poiché “gli aerei stanno entrando in flotta al ritmo di oltre uno al mese”, è chiaro che Air One gode di ottime credenziali nel mondo della finanza nazionale e internazionale e che questa operazione di investimento è considerata sicura.
“Da due anni Air One sta lavorando ad un progetto per Alitalia che parte dal presupposto di integrazione tra i primi due vettori del Paese”. La compagnia mette sul piatto della offerta i suoi aerei nuovi e il suo “asset” in cambio di un “progetto industriale rigoroso e concreto per Alitalia e in presenza delle condizioni per la sua fattibilità”, che sia soddisfacente “per la proprietà, per il futuro delle attività aziendali e dei dipendenti”. Altrimenti tornerà ad operare come prima da sola.

Risponde Ferruccio de Bortoli
“Per una migliore trasparenza e una più corretta informazione è giusto che il lettore conosca anche i dati relativi ai conti della holding (ApH), la scatola costituita a fine 2006 dalla capogruppo Toto spa, con il conferimento della partecipazione in AirOne, che all'epoca fu rivalutata da 55 a 870 milioni. È infatti il bilancio consolidato di ApH che offre la più completa rappresentazione dei conti del gruppo Air One. Leggendo tale documento, risulta che nel 2007 il gruppo ApH ha dichiarato una perdita netta consolidata di 32,66 milioni di euro, su un valore della produzione di 785 milioni. Quindi il bilancio non è in utile, ma in perdita. Inoltre nel valore della produzione sono compresi 39,6 milioni di "incentivi ricevuti da fornitori di aeromobili a sostegno degli oneri e delle spese sostenuti per il rinnovo flotta". Il bilancio consolidato di ApH evidenzia inoltre al 31 dicembre 2007 debiti complessivi per 896 milioni (555 a fine 2006). Il totale dei crediti indicati in bilancio è di 156,5 milioni, oltre a 23,3 milioni di disponibilità liquide. Questo rilevante e apprezzabile impegno finanziario, volto certamente allo sviluppo, è stato sottolineato nel rapporto della società di revisione Kpmg”.

 

Air One è un'azienda sana che chiude i bilanci in attivo - dice Toto.
Tuttavia - risponde De Bortoli - ApH, holding di Air One, nel 2007 ha dichiarato una perdita netta di 32,66 milioni di euro

 

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